Andrea Mandolesi

Canone Passi Carrabili

Siamo alla follia.

La giunta riminese, come peraltro la maggior parte delle amministrazioni comunali, ha deciso di far cassa.

Sulla pelle dei cittadini.

Proprio in questi giorni stanno arrivando gli avvisi di pagamento del canone, con riferimento all’anno 2018 che testualmente recitano: “la deliberazione di C.C. n. 81 del 19.12.2017 ha introdotto il canone per le occupazioni di suolo pubblico derivanti dai Passi Carrabili muniti del relativo cartello segnaletico, così come definiti ai sensi dell’art. 3…..la superficie da assoggettare al canone è calcolata moltiplicando la larghezza dell’accesso, arrotondata al metro successivo, per la profondità di un metro lineare convenzionale. Il canone è determinato applicando a tale superficie le seguenti tariffe graduate in funzione dell’importanza dell’area sulla quale insiste l’occupazione:

CAT. 1 – €. 25,696

CAT. 2 – €. 21,462

CAT. 3 – €. 17,082

Si precisa che il termine di scadenza previsto per il pagamento del canone 2018 è fissato al 31 ottobre p.v. in un’unica soluzione.

In caso di restituzione del cartello successiva al 31/05/2018 il canone verrà conteggiato in dodicesimi (nella frazione di mese superiore a 15 giorni viene considerata l’intera mensilità)”.

Vediamo il motivo per cui ritengo evidentemente pretestuosa e illegittima la richiesta di pagamento del canone da parte dell’amministrazione, quanto meno nei termini così come è stata formulata.

Primo: Perché il canone viene conteggiato in maniera differente da zona a zona?

Secondo: Perché la superficie da pagare viene conteggiata per eccesso? Perché, ad esempio, 2.10 metri di larghezza vengono considerati 3 metri (con aumento del canone) e non viene invece moltiplicato l’importo della categoria corrispondente agli effettivi metri?

Terzo: Come è possibile decidere di restituire il cartello prima del 31 maggio 2018 se le comunicazioni sono pervenute nel mese di ottobre?

In buona sostanza, chi volesse restituire il cartello, decidendo di non usufruire del passo carrabile, potrebbe farlo ma a precise (imposte) condizioni.

File chilometriche allo sportello e pagamento dell’importo (ovviamente in eccesso) dovuto all’utilizzo del cartello da maggio e sino alla data della sua restituzione.

Di certo, se il cittadino avesse saputo della possibilità di restituzione del cartello entro il 31 maggio 2018, la maggior parte di essi lo avrebbe restituito entro quella data, evitando di pagare un’altra odiosa quanto ingiustificata tassa.

Davvero paradossale.

L’importo richiesto tra il 31/05/2018 all 31/10/2018 è ictu oculi illegittimo.